RAPIMENTO


Nel paesino di Guardioglia, ogni anno, si organizzava una «Settimana gialla» in onore del romanzo giallo. Settimana simpatica, ovviamente, alla quale si pregiavano di partecipare gli scrittori europei più famosi che speravano di ottenere il premio al concorso. Ma talvolta la realtà raggiunge la finzione…


Quell’anno, si aspettava molta gente, come sempre. E ci fu molta gente. Più dell’anno prima. E già tutti si preparavano ad una bellissima festa.

Ma la sera del primo giorno successe qualcosa: il sindaco non si presentò all’inaugurazione delle festività. Lo si aspettò un momento, poi si telefonò dappertutto: a sua moglie, ai bar che frequentava, ma nessuno lo potè trovare. Ad un certo momento, a qualcuno venne l’idea di telefonare alla sua amante. Si esitò un po’, per via dello scandalo, visto che la moglie non era al corrente (o fingeva di non essere informata). Ma finalmente qualcuno osò. Però, il sindaco non c’era (del resto, lei protestò che questa chiamata la disturbava, che era in galante compagnia, che i suoi amori con il sindaco erano solo pettegolezze…).

Quindi si brindò al giallo senza il sindaco. Lo sostituì l’assessore alla cultura, felicissimo di mostrarsi in pubblico, il che era utilissimo per la sua futura campagna elettorale, nella quale si era messo in testa di prendere il posto del sindaco.

Ma l’indomani l’assessore alla cultura sparì anche lui. Misteriosamente. E il giorno dopo sparì pure la responsabile dell’organizzazione della cosidetta «Settimana gialla», senza che nessuna potesse dare un motivo serio.

I carabinieri erano perplessi: come possono sparire tre persone in un paesino come Guardioglia? Non erano abituati a trattare affari cosí importanti e veramente non sapevano come fare. Chiamarono i colleghi della città vicina, che bloccarono tutte le strade e domandarono a tutti i presenti di rimanere a disposizione della polizia. Incominciarono subito gli interrogatori, ma senza nessun risultato.

Si credette a uno scherzo. Magari un’azione promozionale per la «Settimana gialla».

- Vedrete che fra qualche ora si rifaranno vivi, diceva il maresciallo. Oggi, la gente ha delle idee strane! Farebbe di tutto per un po’ di pubblicità!

Ma queste parole non rassicurarono nessuno. Tanto più che la sera, le cose peggiorarono ancora, quando sparì il libraio di Guardioglia, uomo che si era dato da fare per l’andamento della «Settimana gialla».

L’indomani, il maresciallo ricevette quattro flaconcini. Li aprì: era sangue. Non ci volle molto a verificare che si trattava del sangue delle persone scomparse.

Il giorno seguente, il maresciallo ricevette ancora quattro flaconcini, così come il giorno dopo e ancora il giorno successivo. Una lettera anonima allegata spiegava che sarebbe stato così fino al risarcimento di tutte le persone danneggiate.

Ma quali persone danneggiate ? Che cosa era successo? L’indagine mostrò che i laureati degli anni precedenti non avevano mai ricevuto il loro premio. Allora il maresciallo concluse che si trattava di una vendetta. Bisognava fare presto, che la vita di quattro persone era minacciata.

Vennero arrestati questi laureati (che erano tutti presenti alla festa), vennero torchiati, picchiati, ma nessuno riuscì a farli parlare. Ovviamente, erano tutti ottimi autori e se il rapitore si trovava fra loro, sapeva come dissimulare.

Arrivarono ancora quattro flaconcini nei giorni seguenti.

Intanto, la «Settimana gialla» era stata interrotta. Annullata per sempre.

Un giorno, non giunsero più i flaconcini. Ma le quattro persone sparite non furono mai ritrovate. E nessuno aveva identificato il colpevole. Quindi, i carabinieri delusi dovettero por fine alla loro inchiesta e chiudere il caso.

Forse, un’altra volta, qualche autore riprenderà quest’affare per farne un romanzo. E, chissà, partecipare a un concorso di gialli. Può darsi che vincerà un premio…


R.TOSCANO, il 7 luglio del 2006

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